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CRACK LEHMAN

QUALORA IL MINISTRO DELL'ECONOMIA NON DOVESSE CHIARIRE, FORNENDO DATI E CIFRE SULLA REALE ESPOSIZIONE DEI RISCHI SUI RISPARMIATORI, CI SARANNO SIT-IN DI PROTESTA SOTTO IL MINISTERO.

Mentre decine di migliaia di risparmiatori, ai quali banche ed assicurazioni hanno loro appioppato titoli Lehman avariati, sono angosciati per risparmi divenuti carta straccia investiti spesso su consigli interessati, il ministro Robin Hood alla rovescia, che è riuscito a far spalmare sui consumatori gli oneri della Robin Tax applicati a banche e petrolieri, non sente alcun dovere di fornire almeno una risposta chiara e trasparente rispetto alla esposizione nei bond bancari.

Sono infatti molto gravi e piene di ambiguità le dichiarazioni del Comitato per la salvaguardia della stabilità finanziaria, presieduto dal ministro Tremonti, che da una parte informa che il sistema bancario italiano è solido ed è esposto solo per lo 0,5% del patrimonio, mentre le assicurazioni evidenziano una modesta esposizione nei confronti di Lehman Brothers, pari a circa 1,1 miliardi di euro (di cui 0,2 miliardi di euro nella gestione danni e 0,9 miliardi di euro nella gestione vita), lo 0,4% delle riserve tecniche (0,34% nella gestione danni e 0,41% nella gestione vita), dall’altra addossa ai risparmiatori investitori in polizze index ed unit linked,gli altri attivi Lehman neppure quantificati, che sono presenti in prodotti per i quali il rischio di investimento è contrattualmente a carico degli assicurati,.

Adusbef e Federconsumatori, che, pur avevano nutrito in passato un minimo di fiducia verso un Ministro che predicava la trasparenza dei mercati e rivendicava la sacralità della difesa del risparmio, mentre oggi pratica l’opacità, sconcertate dal silenzio e dalla latitanza dell’on. Tremonti, tornano a chiedere quale sia l’entità del buco Lehman scavato nelle tasche di decine di migliaia di risparmiatori, il numero esatto degli investitori coinvolti ed una loro doverosa tutela (si spera al di fuori del pozzo di San Patrizio dei Fondi dormienti delle banche dal quale viene attinto di tutto, dalla carta di povertà ad Alitalia) anche rispetto a distratte autorità vigilanti.

Isvap, Consob, Bankitalia e Covip hanno il dovere di quantificare quanti prodotti di investimento, come i bond e le polizze index ed unit linked, i fondi pensione e le Casse di previdenza, il cui rischio viene addossato ai risparmiatori ed ai clienti, senza che ne siano pienamente consapevoli, mancando il prospetto informativo e nutrendo fiducia nei consigli interessati dei proponenti l’investimento, abbiano il sottostante infarcito di prodotti Lehman Brothers ed altri rischiosissimi titoli.

FONTE: FEDERCONSUMATORI

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