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CIO’ CHE VIENE RECUPERATO CON LA LOTTA ALL’EVASIONE DOVRA’ ESSERE RESTITUITO ESCLUSIVAMENTE NELLE TASCHE DI FAMIGLIE A REDDITO FISSO E PENSIONATI, CHE HANNO SEMPRE PAGATO LE TASSE.
Quanto prospettato da Monti sui proventi della lotta all’evasione fiscale ci trova completamente d’accordo: dovranno essere destinati ad alleggerire la grave situazione in cui versano le famiglie.
È quello che richiediamo da tempo. Non condividiamo affatto, però, la modalità che il Governo intende adottare per mettere in atto tale operazione: vale a dire la riduzione delle aliquote fiscali.
In questo modo, infatti, si finirebbe per avviare degli sgravi destinati anche agli stessi evasori, che già usufruiscono, senza averne diritto, a numerose agevolazioni a partire dall’assegnazione degli scarsissimi posti negli asili nido, o dalle borse di studio universitarie.
Non dimentichiamo, infatti, che secondo i dati del Dipartimento delle Finanze tra i redditi più bassi rientrano quelli di orafi (12.300 Euro), gestori di stabilimenti balneari (13.600 Euro), albergatori (11.900 Euro), e via dicendo.
Dati che lasciano pensare e che evidenziano la necessità di ristabilire equità, restituendo tutto quello che viene ricavato dalla lotta contro l’evasione fiscale, solo ed esclusivamente nelle tasche delle famiglie a reddito fisso che hanno sempre pagato le tasse.
L’unico sistema certo per agire in tal senso è quello di detassare, attraverso detrazioni e altri strumenti simili, direttamente i redditi fissi di lavoratori e pensionati.

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