Dalle buone intenzioni alle soluzioni insufficienti e pasticciate del Governo.
Troppi gli interessi che si intrecciano e ignorano la domanda di salute dei cittadini.
“Siamo convinti che si poteva e si doveva fare di più.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.
Il giudizio severo è motivato dal fatto che, ancora una volta, prevale la logica dei tagli e delle compatibilità finanziarie, mentre non si ravvisano tracce di riforma e innovazione del Sistema Sanitario Nazionale:
- L’assistenza territoriale è solo nominata. Infatti il decreto conferma la volontà di garantire l’assistenza territoriale per l’intero arco della giornata e della settimana , ma non dice come e con quali risorse realizzare questa attività: si elimina l’obbligo di aggregazione di medici ed operatori e si rinvia ai limiti delle disponibilità finanziarie assegnate alle regioni.
- Per i lea (livelli essenziali di assistenza) si rinvia l’aggiornamento a fine anno e si condizionano agli equilibri di finanza pubblica.
- Non c’è nulla per la non autosufficienza, ma c’è la sanatoria per la libera professione intramoenia.
- Si prevede di incrementare gli spazi privati dell’edilizia sanitaria.
- Sul fronte della dirigenza sanitaria e del governo clinico nessuna novità di rilievo per frenare la cattiva sanità.
Le disposizioni in materia di farmaci, che pure abbiamo apprezzato, non compensano le norme ambigue e soprattutto le decisioni non prese.
Federconsumatori e Adusbef confermano il loro impegno per il diritto alla salute e l’universalismo del sistema sanitario nazionale, contrastando la progressiva spinta alla privatizzazione della sanità ed il trasferimento sui bilanci familiari delle spese per la salute. Una tendenza che continua a produrre gravi ed inammissibili discriminazioni tra i cittadini.
———http://www.federconsumatori.it/ShowDoc.asp?nid=20120906144811