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Lavoro: con la crescita minima delle retribuzioni e l'inflazione alle stelle il potere d'acquisto diminuisce fino a 540 euro a famiglia.

Comunicato Stampa
28/1/2013

I dati diffusi oggi dall’Istat in merito alle retribuzioni nel 2012 certificano la disastrosa situazione economica in cui versano le famiglie italiane. 
Mentre i prezzi aumentano in maniera incontrollata (raggiungendo, per lo scorso anno, un totale di 2.333 Euro e di 1.490 Euro nel 2013 secondo le rilevazioni dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori), le retribuzioni aumentano appena dell’1,5% a fronte di un tasso di inflazione che ha raggiunto il 3% (per noi comunque sottostimato).
Tale andamento negativo intacca gravemente il potere di acquisto dei cittadini, che ad oggi risulta in calo del -13,3%.  
Particolarmente colpite le famiglie a reddito fisso: alla luce dei dati odierni sulle retribuzioni la diminuzione della capacità di acquisto nel 2012 è pari al -1,5%, livello che segna un nuovo record della forbice tra l’aumento delle retribuzioni ed il livello di inflazione.  
L’O.N.F. ha aggiornato le ricadute per una famiglia media (di 2,5 componenti) monoreddito, che solo relativamente a questo divario corrisponderanno a 450 euro annui. Per una famiglia di tre componenti la diminuzione di potere d’acquisto sarà pari a 540 Euro l’anno.
Tale perdita della capacità di acquisto equivale a circa un mese di spesa alimentare di una famiglia (calcolata in base ai dati Istat).
Come ribadiamo da tempo, questa situazione non potrà non avere gravi conseguenze: la diminuzione del potere d’acquisto provoca una contrazione dei consumi – prevista del -6,1% per il biennio 2012-2013 – che continuerà ad alimentare la spirale negativa sulla quale si sta avvitando in maniera sempre più grave l’economia del nostro Paese.
E’ quindi necessario avviare al più presto nuove misure che, finalmente, puntino sul rilancio della domanda di mercato e degli investimenti nei settori innovativi e che prevedano una minore tassazione del reddito fisso.

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